Nei giorni scorsi, i piloti italiani Matteo Barella e Matteo Gandini sono rientrati dalla Corea del Sud, dove hanno partecipato a due tra gli eventi più innovativi per il mondo del drone racing 2024: il FAI Master 2024 e il nuovissimo circuito sperimentale IDP (International Drone Prix). Entrambi hanno avuto l’onore di essere invitati come ospiti speciali, rappresentando l’Italia in queste competizioni internazionali che mettono alla prova abilità tecniche e strategiche ai massimi livelli.
L’IDP, acronimo di International Drone Prix, è un circuito innovativo in fase sperimentale, che si distingue per una peculiarità: tutti i piloti gareggiano con droni identici, forniti direttamente dall’organizzazione. In questa edizione, i concorrenti hanno utilizzato multirotori a 6S, con un peso al decollo di 1280 grammi ed eliche da 8″, con una potenza limitata al 39%. Questa standardizzazione ha livellato il campo di gara, mettendo in risalto non tanto la capacità di costruzione o personalizzazione dei droni, quanto l’abilità pura dei piloti nel controllo del mezzo e nella strategia di gara.
L’evento è stato organizzato da MyoungGoo Lee, una delle figure più influenti nel mondo del drone racing asiatico, e ha attirato piloti di fama internazionale, pronti a confrontarsi in una gara serrata e altamente competitiva. La sfida ha visto 20 partecipanti, con distacchi minimi fra di loro, separati spesso da pochi decimi di secondo. Barella e Gandini hanno dimostrato di essere all’altezza della competizione: Barella ha chiuso con un’ottima 9ª posizione, mentre Gandini ha conquistato un rispettabile 11° posto. Entrambi hanno saputo tenere testa a piloti di grande esperienza, dimostrando che il drone racing italiano è in grado di competere ai massimi livelli.
Ma le emozioni non sono finite con l’IDP. Subito dopo, i nostri piloti si sono lanciati nell’arena del prestigioso FAI Master 2024, un evento che ha riunito molti dei migliori drone racing del mondo che non fossero già impegnati ad Istanbul in occasione del Teknofest.
Tuttavia, una serie di imprevisti ha complicato la loro partecipazione. Originariamente, i concorrenti dell’IDP avrebbero dovuto avere la possibilità di provare il tracciato in una sessione speciale prima delle qualifiche ufficiali, ma questa sessione è stata annullata a causa di una protesta da parte di altri piloti. Senza la possibilità di familiarizzare con il tracciato, Barella e Gandini si sono trovati direttamente catapultati nella fase di qualifica.
Con 55 piloti in gara, la competizione è stata durissima. Le qualifiche si sono svolte in quattro sessioni, durante le quali i piloti dovevano completare i tre giri previsti nel minor tempo possibile. Gandini, pur non essendo al massimo delle sue capacità, è riuscito a portare a termine tutte e quattro le sessioni, piazzandosi al 39° posto. Barella, invece, ha avuto qualche difficoltà nelle prime tre sessioni, non riuscendo a completarle, ma ha recuperato nell’ultima, registrando un tempo competitivo che gli ha permesso di posizionarsi al 34° posto.
Nonostante le difficoltà incontrate e l’altissimo livello della competizione, Barella e Gandini possono essere fieri della loro prestazione. La loro partecipazione a eventi di questa portata rappresenta non solo una crescita personale ed agonistica, ma anche una vetrina internazionale per il drone racing italiano, che sta guadagnando sempre più terreno tra le nazioni leader di questo sport.
La partecipazione di Barella e Gandini al FAI Master 2024 e all’IDP conferma che l’Italia è in grado di competere al fianco dei migliori piloti del mondo. L’esperienza maturata in Corea del Sud, tra sfide tecniche e prove di abilità, sarà sicuramente un trampolino di lancio per future competizioni. In un mondo in cui la tecnologia e la velocità si incontrano in una danza perfetta tra i cieli, i due piloti italiani hanno dimostrato di essere protagonisti di primo piano.
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